Cari amici, permettete che dopo avervi dato il benvenuto più cordiale di Firenze -che è felice di aprire a voi, con tanta viva ed augurale amicizia, tutte le sue porte! ...
Il mare è stato sempre la principale fonte di ricchezza di Pozzallo, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello sociale e culturale. I marinai pozzallesi solcano tutti i mari e dal mare arrivano nuovi semi, idee, che arricchiscono la nostra città. Da Pozzallo desideriamo dare il nostro piccolo contributo per diffondere, in particolare tra i giovani, il messaggio di fratellanza e di pace di Giorgio La Pira.
Desideriamo impegnarci affinché Pozzallo possa diventare un laboratorio culturale aperto a tutti, un cantiere educativo grazie al quale possa maturare la consapevolezza della " vocazione comune dei popoli appartenenti alla triplice famiglia di Abramo " ; un laboratorio aperto alla ricerca di nuovi percorsi e processi utili alla collettività per il raggiungimento del bene comune.
Scriveva Giorgio La Pira: " ... Dio non si serve solamente dei cristiani per ricomporre l'unità della famiglia umana, ma di tutti i popoli ... "
“Il mondo di oggi ha tanto bisogno di testimoni. Non tanto di maestri, ma di testimoni. Non parlare tanto, ma parlare con
tutta la vita: la coerenza di vita,
proprio la coerenza di vita! Una coerenza di vita che è vivere il cristianesimo come un incontro con Gesù che mi porta agli altri e non come un fatto sociale.”
Papa Francesco
Da Pozzallo, città natale di Giorgio La Pira, un piccolo segno per la pace.
Insieme per invocare la pace.
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Da Pozzallo, città natale di Giorgio La Pira, un piccolo segno di speranza: una preghiera per la pace
Non più, dunque, Oriente ed Occidente separati da un vallo di diffidenza ma, invece, fraternamente congiunti da un ponte di speranza e di amicizia … ponte steso tra fra due contrastate rive della cristianità … la necessità cioè di riaffermare che i popoli di Oriente e Occidente sono membrature organiche, le une alle altre complementari, dell’unica famiglia umana: che essi non possono e non devono più vivere separati e contrastanti: ma che devono vivere in pace e concordia affinché i beni spirituali e temporali di cui sono portatori gli uni si integrino, per il comune progresso e la comune elevazione della civiltà umana, con i beni spirituali e temporali di cui sono portatori gli altri … Quale è il diritto che le generazioni presenti possiedono sulle città da esse ricevute dalle generazioni passate? La risposta, è chiaro, non può essere che questa: è un diritto di usare, migliorandolo e non distruggendolo o dilapidandolo, un patrimonio visibile ed invisibile, reale ed ideale, ad esse consegnato dalle generazioni passate e destinato ad essere trasmesso, accresciuto e migliorato, alle generazioni future … Le città non possono essere destinate alla morte: una morte, peraltro, che provocherebbe la morte della civiltà intiera. Esse non sono cose nostre di cui si possa disporre a nostro piacimento: sono, lo ripetiamo, la casa comune che va usata e migliorata, che non va distrutta mai!
Giorgio La Pira
Dal discorso inaugurale del Congresso dei sindaci delle capitali del mondo.
Segnaliamo
Centenario della nascita
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